By Laura Bigelli | www.azzurrab.com
A Frascati, tra le colline rinomate da millenni per la produzione vitivinicola, entri in un viale costeggiato da filari di uva ordinati e ti ritrovi alla Cantina Imperatori. Da una terrazza godi dello scenario che si apre sotto, le piante di uva si alternano per dare spazio alle diverse varietà di vino prodotte.
La tradizione dei colli laziali e gli obiettivi della Cantina Imperatori
Già a colpo d’occhio, nel rilassante verde che circonda l’azienda, si notano le sfumature di colori diversi, che daranno vita al Viogner, al Verdicchio, al Cesanese e al Cabernet. Partendo dalla considerazione iniziale, ovvero che la zona dei Castelli è territorio in cui la coltivazione di vite prospera da tempo immemore, possiamo meglio capire ed individuare l’obiettivo della famiglia Imperatori, quello di produrre vini che possano interpretare, in chiave diversa, l’area dove l’azienda è radicata. La produzione è votata verso consumatori di prodotti di eccellenza.
Con questi presupposti la famiglia Imperatori e l’enologo Angelo Giovannini, danno vita al progetto che persegue due obiettivi:
riscoprire le varietà coltivate nelle campagne romane prima della crisi fillosserica ed interpretarle in chiave moderna;
introdurre varietà internazionali più conosciute cercando di trasmettere quelle particolari caratteristiche uniche del territorio. Per fare ciò sono stati impiegati sistemi di coltivazione integrati da pratiche agronomiche a basso impatto ambientale, nel rispetto della fertilità e la salvaguardia del suolo.
I prodotti della Cantina.
Dalla terrazza da cui potevamo lasciarci affascinare dalle coltivazioni sottostanti, siamo passati a scoprire le fasi che portano alla produzione del vino. Dalla fermentazione, in botti, ma anche nell’antico metodo delle anfore, che assicurano un prodotto diverso come sapore e che sono conservante in una antica grotta romana, già affascinante solo a vederla. Fino ad arrivare al processo di affinamento (periodo di tempo in cui il vino viene lasciato nelle bottiglie, prima di entrare nel circuito di vendita) e passando per la fase di imbottigliamento ed etichettatura vero e proprio.
Ovviamente non poteva mancare i momento clou della giornata, quello della degustazione, dove le immagini, i colori, gli odori e le sensazioni provate nei vigneti prendono forma liquida.
Accolti nell’elegante salone, adornato da “pareti di vino”, abbiamo assaggiato i due vini bianchi e i due rossi:
- Cesanese IGP Lazio (rosso): è l’unico vitigno rosso autoctono del Lazio coltivato da sempre nel territorio ma riscoperto qualitativamente solamente negli ultimi anni. Pur essendo un vitigno difficile, si è adattato egregiamente grazie a terreni sciolti, drenati e un’esposizione ideale, presupposti per esaltarne l’eleganza e la complessità;
- Cabernet Sauvignon I.G.P. Lazio (rosso): amato e decantato già da Plinio il Vecchio, si adatta a qualsiasi condizione climatica, ha trovato nel territorio laziale terreni con condizioni di caldo e sole ideali per la sua struttura.
- Segreto Verde Verdicchio I.G.P. Lazio (bianco): questo vitigno ha origini remote, gli antichi Romani lo chiamavano virdis per il colore caratteristico degli acini, veniva coltivato nelle campagne romane, dove, prima della crisi fillosserica, quest’uva bianca era quella di riferimento.
- Viogner I.G.P. Lazio (bianco): impiantato e diffuso nella parte settentrionale della Valle del Rodano dall’Imperatore romano Marco Aurelio Probo, si è poi ampiamente diffuso nel Lazio. Nelle terre della Cantina Imperatori questa vite ha continuato a prosperare.
La qualità e il gusto raffinato hanno accompagnato la nostra degustazione. Personalmente ho amato moltissimo il Cabernet Sauvignon e il Segreto Verde Verdicchio, riscontrando i valori di eccellenza che l’azienda si è posta come obiettivi.